GRÁVALOSDIMONTE, Arquitectura Zaragoza

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gravalosdimonte nel convegno “le lacune urbane” #salone del restauro 2014 @UniFerrara

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gravalosdimonte arquitectos sono stati invitati al Salone del Restauro 2014 di Ferrara nell’ambito del Convegno: “La reintegrazione delle lacune urbane: indirizzi operativi e realizzazioni tra presente e passato”

A cura di Riccardo Dalla Negra

Layout_inviti_Restauro_2014_V5Layout_inviti_Restauro_2014_V5 Programma:

Riccardo Dalla Negra, Università degli studi di Ferrara

La “risoluzione” delle lacune dei tessuti urbani tra presente e passato: indirizzi a confronto”

Le lacune dei tessuti urbani, siano esse provocate da eventi traumatici, siano esse il frutto di episodi urbani irrisolti, costituiscono un tema di grande interesse architettonico ed urbanistico. La loro reintegrazione è in grado di suscitare, da sempre, aspre polemiche, puntualmente riemerse dopo i recenti episodi sismici. L’intervento intende mettere a confronto i diversi indirizzi metodologico-operativi, attraverso esempi del passato e del presente: dalla rinuncia a ricostruire, alla ricostruzione “com’era e dov’era”; dalla soluzione tipologica, al “compromesso figurativo”.

Claudio Varagnoli, Università degli studi di Chieti e Pescara

Vuoti a rendere: lacune intenzionali nella città stratificata”

Tutte le lacune sono in qualche modo “intenzionali”, ma assumono un particolare significato teorico e operativo quelle dovute agli interventi di messa in luce di fasi preesistenti, soprattutto archeologiche. Malgrado il vasto dibattito in proposito, non sono ancora sciolte le contraddizioni tra città stratificata, ma continua e piena,  e indagini volte alla sua conoscenza e valorizzazione. Si prendono quindi in esame casi recenti a Teramo e a Durazzo (Albania) in relazione ai resti romani rispettivamente del teatro e dell’anfiteatro, con confronti relativi ad altre città italiane e al dibattito sul terremoto dell’Aquila.

Francesco GiovanettiSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale

Michele Zampilli, Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre

 “Roma. Le ferite di via Giulia”

 L’intervento vuole illustrare i progetti di restauro e completamento delle lacune prodotte su via Giulia dagli sventramenti attuati tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, rimasti inconclusi. Sono i risultati  dei laboratori di restauro che dal 1995 si svolgono nei corsi della facoltà di Architettura di Roma Tre, nelle tesi  di laurea e nel Master di II livello in Restauro architettonico diretti da Paolo Marconi. Agli studenti è stata proposta la ricostruzione di singoli edifici e brani di tessuto, un tempo esistenti, con la formula del com’era e dov’era con una full immersion nei principi statici, nelle formule compositive e nei modi costruttivi tipici dell’arte di costruire premoderna.

Fernando e Josè Ignacio Aguerri Martinez, Aguerri Arquitectos,slp.

Recuperare la serialità dei tessuti: il caso del Barrio de San Pablo a Saragozza”

Dopo diversi decenni di degrado del Quartiere di San Pablo, a causa della perdita di ogni tipo di attività commerciale ed urbana, un piano urbanistico e sociale (PICH), è stato sviluppato con diverse finalità. L’isolato “Las Armas”, per la sua scala, si pone come esempio significativo di reintegrazione urbana che, oltre al recupero della sua trama urbana e del suo tessuto edilizio, ha come finalità la “ricentralizzazione”delle attività economiche e sociali, così da influenzare tutto il suo ambiente.

Patrizia Di Monte,Ignacio Grávalos, gravalosdimonte arquitectos.

Estonoesunsolar: l’integrazione delle lacune urbane come spazi di opportunitá.

La strategia di rigenerazione urbana di “estonoesunsolar”, ha definito una metodologia sperimentale per la trasformazione di questi inspiegabili vuoti urbani abbandonati in spazi pubblici, dando risposta alle necessità dei cittadini. Ogni intervento consentiva l’ uso temporaneo dei lotti, valorizzando la suggestione del vuoto e dell’immaginario. La riprogrammazione temporale di questi vuoti diffusi nella trama consolidata permette una lettura alternativa e flessibile della città esistente, favorisce la nascita di nuovi spazi pubblici, stabilendo nuovi strumenti non previsti dalla pianificazione urbana canonica.

Alfiero Moretti, Struttura Tecnica del Commissario Delegato Emilia – Romagna

La ricostruzione dei tessuti urbani in Emilia dopo il terremoto: un primo bilancio”

La crisi dei centri storici in Italia non costituisce certamente una novità e non sorprende che ne fossero pienamente coinvolti anche i centri storici più importanti dell’area del cratere colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012. In questi comuni la crisi dei centri storici è stata accentuata dal terremoto che ha provocato l’esodo forzato dei residenti e delle attività commerciali ricompresi entro le zone rosse che hanno segnato in negativo, fin dalla prima fase dell’emergenza, le aree più danneggiate. Quella che sembrava una condizione di declino irreversibile può trasformarsi in un’opportunità di crescita, purchè i comuni siano in grado di coglierla utilizzando al meglio gli strumenti per la ricostruzione che sono loro offerti dalla recente legislazione statale e regionale. A più di un anno dall’approvazione della legge regionale, che ha introdotto fattori dinamici nella ricostruzione delle aree urbane colpite dal sisma, stimolando l’innesto di elementi di rigenerazione e rifunzionalizzazione all’interno dei tradizionali processi di recupero, è possibile fare un primo bilancio delle iniziative messe in campo dai comuni.

Fiera di Bologna 28 marzo 2014, ore 14-18:30

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